Il Comitato per la sicurezza dell’EMA (PRAC) si è riunito il 31 Marzo u.s. per fornire ulteriori contributi alla revisione continua dei rari casi di trombosi associati a bassa conta piastrinica riscontrati in soggetti sottoposti a vaccinazione con AstraZeneca, ora chiamato Vaxzevria.

Si è trattato, come sempre, di una riunione di esperti appartenenti a più specialità mediche tra cui ematologi, neurologi, epidemiologi.
Al 31 marzo EMA ha censito 62 casi sospetti nel mondo, di cui 44 nell’Unione europea, con 14 morti, su 9,2 milioni di iniezioni. Il 18 marzo erano 25.

Dalla discussione è emerso che, ad oggi, non sono identificabili fattori di rischio specifici, quali età, sesso o precedente storia medica di disturbi di coagulazione. Come comunicato già il 18 Marzo us, EMA ritiene che i benefici del vaccino nella prevenzione del COVID-19 e dei rischi di ospedalizzazione e morte ad esso associati, superino i rischi di effetti indesiderati ed eventi avversi.

Attualmente sono disponibili maggiori informazioni ed indicazioni per gli operatori sanitari e per il pubblico: le persone che si vaccinano devono essere consapevoli della remota possibilità che si presenti questa rara forma di trombosi. In caso avvertano sintomi come quelli descritti ora nel foglio informativo sul prodotto, devono richiedere assistenza medica ed avvisare dell’avvenuta vaccinazione.

Sulla base di ulteriori valutazioni dei dati disponibili, il PRAC dovrebbe emanare una raccomandazione aggiornata durante la seduta plenaria del 6 aprile.

Intanto, la Gran Bretagna il 2 aprile ha annunciato di aver osservato 30 casi sospetti, di cui 7 fatali, su 18,1 milioni di vaccinazioni con AstraZeneca. Anche a seguito della diffusione di questi dati inglesi, l’Olanda il 3 aprile ha deciso ieri di sospendere le somministrazioni al di sotto dei 60 anni, dopo alcuni casi di verificatisi in donne tra i 25 e i 65 anni. Lo stesso aveva deciso la Germania il 31 marzo. La Francia non aveva mai ripreso, dopo il via libera dell’EMA del 18 marzo, al di sotto dei 55 anni. In Svezia e Finlandia il limite è stato posto al di sotto dei 65 anni.