In una circolare diffusa in data 05.05.2021, il Ministero della Salute ha reso noto alcune considerazioni del Comitato Tecnico Scientifico alla luce dell’andamento della campagna vaccinale in Italia e dell’esigenza di assicurare protezione al maggior numero di persone, in particolare quelle più a rischio per ragioni anagrafiche o di comorbilità.
La prima valutazione riguarda l’estensione dell’intervallo della somministrazione tra le due dosi dei vaccini a mRNA Pfizer-BioNTech e Moderna, previste secondo gli studi registrativi a 21 e 28 giorni, rispettivamente, fino a 6 settimane. Questa opzione emerge dai dati disponibili per cui tale prolungamento non inficia l’efficacia della risposta immunitaria e dalla considerazione che già con la prima somministrazione oltre l’80% dei soggetti ottiene una valida protezione contro lo sviluppo di forme gravi di COVID-19. Pertanto, nell’attuale scenario della campagna vaccinale, il dilazionamento delle seconde dosi consente di offrire almeno un certo grado di protezione ad un maggior numero di soggetti.
L’altro tema affrontato riguarda la somministrazione della seconda dose di Vaxzevria, il vaccino AstraZeneca, in coloro che hanno già ricevuto la prima dose di questo vaccino. I dati sinora disponibili evidenziano che le rare trombosi in sedi atipiche associate a piastrinopenia si sono verificate solo dopo la prima dose del vaccino. Non sussistono, pertanto, controindicazioni alla somministrazione della seconda dose di Vaxzevria ai soggetti che abbiano ricevuto la prima dose senza complicanze.
Il CTS precisa che queste indicazioni potranno essere modificate nel caso emergano informazioni differenti nelle prossime settimane.