A cura di Silvia Riva
L’ansia, in generale, è un meccanismo fondamentale per la nostra sopravvivenza che ci consente di proteggere il nostro corpo e di attivarci in caso di pericolo. Esistono due caratterizzazioni dell’ansia:
- L’ansia fisiologica (o adattiva) è una condizione mentale, un segnale, che ci informa della presenza di una minaccia o di un rischio; è protettiva, funzionale e aiuta a mantenere alti livelli di attenzione e performance nelle attività che usualmente eseguiamo.
- L’ansia patologica, invece, è disfunzionale, determina una iperattivazione del nostro organismo, in anticipo rispetto una possibile situazione di pericolo. In questa condizione, si percepiscono come rischiosi stimoli e situazioni ambientali di per sé innocui o neutrali, rappresentandoli come una fonte di minaccia che presto ci procurerà problemi e disagi. L’ansia patologica provoca, dunque, uno squilibrio emotivo con diverse manifestazioni negative come paura, rabbia, stress, disperazione. Ciò induce la persona a mettere in atto dei meccanismi comportamentali finalizzati a ridurre queste sensazioni. Generalmente, i comportamenti più frequenti sono l’evitamento (di tutti gli stimoli, quali persone o luoghi, che generano disagio) oppure la fuga (cioè un allontanamento fisico da una particolare circostanza).
È comune l’ansia negli emofilici?
Diversi studi in pazienti affetti da emofilia riportano diverse condizioni patologiche di ansia in diverse fasce di età. Gli studi sono concordi nell’identificare l’impatto dei sanguinamenti sulla vita quotidiana come un fattore maggiore scatenante episodi di ansia. Oltre a questo, il dolore e le limitazioni dell’attività fisica sembrano scatenare una sintomatologia ansiosa.
La gestione tempestiva di tali effetti e la disponibilità del personale sanitario può però fare la differenza nella gestione dell’ansia nel lungo periodo.
Qual è il meccanismo dell’ansia?
La tendenza all’ansia è dovuta alla percezione della realtà come minacciosa. Nella mente dell’ansioso, poiché la realtà appare pericolosa, sarà bene stare attenti a tutti i dettagli. La persona ansiosa controlla continuamente la realtà che la circonda ed è alla ricerca di possibili minacce.
Come possiamo affrontare l’ansia?
Esistono diversi modi per affrontare l’ansia e cercare di gestirla. A livello terapeutico, uno tra i tanti consiste nell’utilizzo di metafore. Le metafore hanno il ruolo di guidare la persona ad assumere, attivamente (scoperta guidata), un nuovo punto di vista rispetto agli eventi e alle circostanze che, in precedenza, hanno generato disagio.
METAFORA DELLA BUCA (Hayes, 2009)
“Immaginate di essere caduti in un fosso abbastanza profondo e l’unico oggetto a disposizione per uscire è una pala. Visto che non sapete bene cosa fare e state perdendo le speranze, iniziate a usarla. Tuttavia, affondate sempre più nel fosso, perché scavando la terra, la buca diventa più profonda e per voi diventa molto più difficile risalire. Non sarebbe stato meglio utilizzare la pala in un altro modo? Non sarebbe stato meglio aspettare il passaggio di qualcuno?”
Questo è esattamente ciò che accade negli stati ansiosi incontrollati. L’ansia di uscire dallo stato di malessere ci fa sprofondare ancora di più in quel malessere. Tuttavia, l’accettazione dello stesso potrebbe aiutarci a cercare strategie alternative. Forse, all’inizio, dovremmo tollerare la sofferenza, ma alla lunga, la soluzione sarà di maggiore vantaggio e può essere trovata con l’aiuto di uno specialista.
Quali sono gli elementi importanti da considerare quando si affronta l’ansia?
- È importante imparare ad accogliere la propria ansia e farle spazio per poter imparare a gestirla e non lasciare che sia lei a governare la nostra vita.
- Gestire l’ansia significa abbandonare gradualmente tutti i tentativi disfunzionali per non sentirla.
- L’aiuto di uno specialista ci guida a voltare lo sguardo verso una nuova prospettiva.
Per approfondire:
- Al-Huniti, A., Reyes Hernandez, M., Ten Eyck, P., & Staber, J. M. . Mental health disorders in haemophilia: Systematic literature review and meta‐analysis. Haemophilia 2020; 26: 431-42.
- Hayes, S. C., Strosahl, K. D., & Wilson, K. G. (2009). Acceptance and commitment therapy. Washington, DC: American Psychological Association.
- Pinto, P. R., Paredes, A. C., Moreira, P., Fernandes, S., Lopes, M., Carvalho, M., & Almeida, A. (2018). Emotional distress in haemophilia: Factors associated with the presence of anxiety and depression symptoms among adults. Haemophilia, 24(5), e344-e353.