L’AICE si unisce all’unanime cordoglio per la scomparsa di Brunello Mazzoli, per mezzo secolo anima del mondo associativo italiano, con le testimonianze di chi ha potuto condividerne l’entusiasmo e l’impegno nel quotidiano.


Nella mattinata di ieri è venuto a mancare il nostro caro amico Brunello Mazzoli.
Membro della Associazione “Amici della Fondazione dell’Emofilia di Ravenna”, fondata nel 1972 da  Vincenzo Russo Serdoz, Brunello non era emofilico, nè padre, né fratello, non aveva nessun legame di parentela con un emofilico, ma amava e voleva aiutare le persone con emofilia, i bimbi e le loro famiglie.

50 anni fa Vincenzo Russo Serdoz, entrando in una tipografia di Ravenna allo scopo di realizzare EX, una rivista per aggiornare, informare i pazienti e le loro famiglie, conobbe Brunello che, da quel momento, non solo lo aiutò ma ha proseguito negli anni in questo impegno, dedicandovi tutte le sue energie e il suo entusiasmo. Un altro regalo che ha fatto a tutti noi, pazienti, famiglie, medici e professionisti sanitari, impegnati nell’assistenza agli emofilici, è stato l’aver contribuito a realizzare le Vacanze in Romagna, che ogni anno rappresentano un’occasione di crescita e un momento di gioia per molte famiglie italiane.

Una persona di grande esempio, con un chiaro scopo nella vita, capace di motivare, trainare, incoraggiare, con  vigore ed energia, tutti coloro che hanno potuto godere della sua presenza e amicizia.

Che il grande vuoto lasciato da Brunello  possa trasformarsi in nuova forza per proseguire l’opera da lui iniziata, cercando di imitarne la voglia e la capacità di pensare in grande, impegnandoci, sempre di più, in attività di servizio alla comunità.

A nome di tutti i soci, le nostre condoglianze alla moglie Paola, al figlio Daniele, all’amatissima nipotina Anna, affinché possano trovare il coraggio di andare avanti in questo momento di grande tristezza.

Chiara e Clarissa


Brunello Mazzoli ci ha lasciato!

Lasciandoci  un enorme vuoto per il suo grande impegno verso gli emofilici e i talassemici italiani, il suo grande cuore, l’immensa umiltà, l’inesauribile energia e l’impareggiabile simpatia.

Di sicuro, non vorrebbe le usuali parole di cordoglio e tristezza o tanto meno di plauso per l’attività di tutta una vita, di celebrazione o, peggio, di dovuto omaggio ma… mi dispiace, amico mio, siamo tutti tristi perché già ci manchi.

Credo vorrebbe essere ricordato per il suo giornale, EX, il, giornale di tutti gli emofilici (EX emarginati, EX grandi invalidi, EX postulanti attenzione e assistenza), la sua attività associativa, le settimane di vacanza con gli emofilici, al mare o in montagna, per l’attività sportiva che praticava con regolarità, giustamente convinto dell’importanza che il corpo fosse da tenere in esercizio regolare, con o senza l’emofilia, con o senza altre patologie, ma tenendo conto dei propri limiti (e quanta invidia mi procurava quando la sua vitalità e fisicità “doppiavano” la mia, io di 20 anni più giovane).

Ecco, la parola che, da sola, lo descriverebbe bene: VITALITÀ.

È perciò amaro e doloroso pensare che adesso questa vitalità lo ha apparentemente lasciato…chissà cosa combina adesso in un’altra dimensione o nell’aldilà, se esiste; di sicuro starà organizzando qualcosa con i tanti emofilici che non ci sono più e che, forse, avrà potuto riabbracciare.

Ci ha lasciato con un grande vuoto, ma anche con una grande sfida per tutti noi, per chi lo ha conosciuto personalmente e per chi lo ha conosciuto solo per fama: continuare il suo lavoro, con lo stesso impegno, senza riserve, con la stessa vitalità, con la stessa simpatia, mettendo da parte invidie, gelosie, giochetti di potere, proprio come ha fatto lui per tutta la vita, disinteressatamente!

Brunello, dovunque tu sia, vivrai sempre nel nostro impegno per un mondo migliore, una sanità migliore, una condizione di vita e di lavoro migliore per tutti i pazienti, per tutti noi medici o semplici persone che ancora vivono su questa terra.  Sappi non dimenticherò mai le tue battute, le tue barzellette che tanto ci divertivano e che raccontavi con impudica scorrettezza, da vero romagnolo!

Alessandro Gringeri

 

La prima immagine che compare nella mia mente quando penso a Brunello è quella del suo volto sorridente. Un sorriso spesso sornione sotto i suoi baffoni bianchi che diceva tantissimo soprattutto a chi, come me, lo conosceva bene e da tanto tempo.

Con Brunello abbiamo parlato tanto, di tutto; abbiamo condiviso pensieri, aspettative e sogni camminando su per le colline all’alba prima di iniziare le nostre giornate; abbiamo riso a crepapelle; abbiamo discusso ed anche litigato quando non riuscivamo a comprenderci; siamo stati spesso in silenzio, perchè alle volte per capirsi bastava solo uno sguardo o un cenno.

Ma è così che accade in tutte le famiglie e grazie a Brunello abbiamo costruito una famiglia speciale: quella del campo estivo in Romagna per il quale Brunello si è sempre speso al pieno delle sue forze e con inesauribile entusiasmo.

Era il “vecchio” del gruppo: tra tutti noi l’anima più giovane e dinamica. Bambino fra i bimbi, padre, nonno e amico di tutti. Cocciuto ma pronto a cambiare idea in un secondo.

Spesso mi diceva che ero per lui come una figlia e quell’affetto paterno lo ha dimostrato tante volte.

Ho nel cuore il suo sguardo stanco ma chiaramente contento di vedermi quando sono andata a trovarlo l’ultima volta il 19 agosto; faceva fatica a parlare ma non sono servite troppe parole per dirci un’ultima volta che ci volevamo bene.

Ora mi piace pensarlo libero da quella sofferenza che incupiva il suo cuore; di nuovo in forze. Sempre sorridente e sornione.

Ora so che Brunello è libero di rimanere nel cuore di tutti quelli che come me gli hanno voluto infinitamente bene.

Elisa


Brunello per me

Brunello Mazzoli è una persona della quale ognuno di noi potrebbe raccontare alcune decine di storie diverse.
Un uomo che racconta storie di altri e ne scrive altrettante in prima persona.
Tutte storie in cui si parla di vita, di cuore, di emozioni.
Di coraggio, di tenacia, di cura e attenzione.
Brunello è un custode di anime.
Quelle dei bambini cui ha donato gli ultimi 19 anni della sua ricchissima vita.
Le nostre anime custodite da corpi a cui ha insegnato molto, prima di tutto la vita.
Brunello è “Emozioni”.
Brunello è molte altre cose.
La sua storia è la nostra storia.
Brunello “È” la Storia.
Come lui pochi, hanno saputo incidere in modo così determinate nella vita delle persone.
Persone che fanno una Comunità.
Una comunità che, con tutte le differenze e le diversità che ognuno di noi con le proprie piccolezze e grandiosità ha, lo ha accompagnato e seguito, abbracciato e difeso.
Anche attaccato a volte.
Brunello ha saputo essere piccolo con i piccoli e grande con i grandi.
Adulto e saggio.
Brunello è un uomo, con le sue fragilità: come tutti ne ha anche lui.
Brunello è uno spartito originale.
É una musica che suona, è un canto che non stona.
Brunello non canta, ha le sue timidezze anche lui.
Ma ha un sorriso che parla senza usare parole.
Suona il suo sorriso.
I baffi sono il suo strumento.
Lui muove energia senza emettere un fiato.
Eppure, suona. E canta.
Nei 19 anni di vacanza estiva è stato la colonna sonora di settimane gioiose e gloriose.
É una colonna che non cade perché è solida nelle fondamenta.
Brunello é l’anima della vacanza, e la sua anima resterà la vacanza, anche se ora in vacanza ha deciso di andare lui.
Brunello è un cuore che contiene mille altri cuori. I nostri.
È la custodia dei nostri cuori, di tutti noi e delle centinaia di ragazzi cui ha poggiato la mano sul capo.
Brunello è il primo ad alzarsi e il primo ad andare a dormire.
Brunello è una vacanza che non è solo vacanza ma è un’ Esperienza.
Brunello è il mare, che ci ha fatto vivere in un luogo dove il mare non c’è, ma là in quel posto magico l’ha portato lui.
Brunello è un pensiero costantemente aperto e libero.
Ha idee, e le esprime.
Sa ascoltare Brunello. Sempre. Poi fa come vuole lui. Ma non sempre.
Brunello cambia idea.
È cosa da uomini veri saper cambiare idea.
La cambia ed è convinto. E ringrazia.
Sempre con il sorriso.
Brunello è gentile.
Ci vuole poco per essere gentili, ma non tutti ci riescono.
Non lo frega l’orgoglio, non lo acceca la rabbia.
Brunello non è un santo.
È un uomo di carne, sangue e cuore.
Come tanti. Ma è così generoso e disinteressato, che non deve fare fatica a fare quel che fa, ad essere ciò che è.
Brunello é attento anche se non ascolta… “Bru… Bruuu… Bruuuuu”.
“Oscia mi ero distratto”.
Però c’è.
Brunello è una telefonata di prima mattina, così presto che per lui non fa differenza ma per gli altri si.
“Aleeee, ti devo dire una cosa” – “Buongiorno Bru” – “Buongiorno! Ti devo dire una cosa..”
Tre, quattro volte al giorno, anche di più.
“Hai fatto la locandina? Quando mi mandi la lettera? Cosa devo rispondere a questa famiglia? Lo compriamo lo spumante per lo spritz?”.
Brunello fa domande e a volte non ascolta le risposte.
Sembra così, ma ha capito.
E anche se non lo vedo, so che sta piegando la bocca e sorride di sbieco. Fiero del suo nuovo successo da incursore nel mio risveglio.
Brunello ama i colori e chi sa crearli. Ama i miei colori.
Brunello è un fratello. Si litiga con i fratelli, ma con lui la pace è semplice come le sue parole.
“La facciamo una vacanza per i bambini?” – “Facciamola, Bru, anche loro hanno bisogno di qualcosa.”
Diciannove anni di ricordi.
“Ti ricordi Bru?”
Brunello è un album di ricordi.
A noi lascia, oltre ad un ricchissimo album di ricordi, il suo testimone.
“Sei tu, Ale, che devi continuare.”
C’è ancora molto da fare, sempre alto il valore dell’esempio che faremo il possibile di onorare.
Brunello è un amico.
Così lo ricordiamo.
Con un’allegra goliardia da vero romagnolo che ha amato tanto la vita quanto coloro che nella sua vita sono transitati.
Ora Brunello ha altri progetti, altro da fare.
Ha un’anima da seguire, seduta certamente fra di noi, sempre.
Brunello è un viaggio senza fine.
Brunello é la parola “Grazie”.
Buon viaggio Bru.
E… Grazie.

Alessandro Marchello